SAVE THE DATE Un importante e irrinunciabile data
sabato 4 maggio 2024 dalle 8.30 alle 17.30 L’AMBIENTE CHE CURA
SIPNEI Società Italiana di Psico-neuro-immunologia organizza una giornata di ricerca, riflessione e studio a Firenze, all’Auditorium di Sant’Apollonia in via San Gallo 25.
Studiosi, ricercatori, professionisti di varie discipline si confrontano sull’importanza del prendersi cura dell’ambiente, interno ed esterno, nelle sue diverse declinazioni, ambiente fisico, relazionale, sociale.
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.
José Ortega y Gasset
L’evento è gratuito, aperto a ogni cittadino responsabile e consapevole e ai professionisti del settore, ma per consentire la migliore organizzazione è necessario iscriversi qui
https://forms.gle/c6FVzQJXE1LYJuwGA
Vi aspettiamo
Quando il mio bambino proprio non lo sopporto
Dr.Alessandro Bianchi, Dr.ssa Emilia Genta
Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze Read more
Intervento al Convegno dell’ordine degli Psicologi del Dott.Alessandro Bianchi “Il TOCCO nei primi 1000 giorni e nei futuri 30000”
Video prima parte
http://www.psicologiatoscana.it/wp-content/uploads/2023/06/prima-parte-intervento-convegno.mp4
Video seconda parte
http://www.psicologiatoscana.it/wp-content/uploads/2023/06/seconda-parte-intervento-convegno.mp4
Il Covid ci ha nostro malgrado rallentato e silenziato, svuotando le strade ha ridotto le chiacchiere sui marciapiedi, la confusione operosa dei mercati rionali, gli incontri serali …
È questo un male? Cosa è il silenzio?
Come termine opposto pensiamo a rumore e urla. Una definizione sottrattiva di assenza di confusione, ma silenzio è anche assenza di suono, di musica, di poesia condivisa in uno spettacolo. In senso addizionale Silenzio attiene al legame umano, al modo di una presenza condivisa. Non è assenza di comunicazione ma una sua forma.
Per questo è un elemento rituale, sociale o religioso presente in ogni cultura: il silenzio esprime un cordoglio, un legame con dio, nella meditazione una riconnessione con un livello profondo di Sé (silenziando i pensieri); anche in psicoterapia il silenziamento di rimuginii e pensieri ossessivi è un atto terapeutico che ricomunica benessere. È qui il solo rumore di fondo a silenziarsi, non il contatto, la comunicazione e il legame su cui invece ha colpito la pandemia sostituendoli con distanza e incertezza.
Ma il Covid ha reso la vita difficile anche al rumore di fondo: distanza e incertezza non nascono col Covid che solamente ne ha amplificato il vissuto riducendo alcuni aspetti dello stesso rumore di fondo la cui funzione è di coprire la distanza crescente interpersonale con i gesti vuoti e rumorosi della Milano da bere dilagata in ogni città e periferia. Già prima del Covid era divenuto endemicamente difficile e desueto comunicare sottovoce, utilizzando la forza dello sguardo, il contatto e l’empatia nell’incontro ravvicinato. L’inquinamento acustico e relazionale era ed è paravento di finzione, di falso movimento di incontro. Oggi il rumore di fondo da solo, riversato e amplificato sui social, manifesta la sua inconsistenza insufficiente. L’esito è depressivo.
La crisi di astinenza da rumore di fondo, droga sostitutiva di concreto contatto e vicinanza, crea le roulette russe degli assembramenti, gli scontri tra bande, l’utilizzo metadonico dei social.
Se abbiamo una certa età riusciamo meglio a barcamenarci, pazienza, ma se siamo giovani o giovanissimi la sofferenza è dilaniante. Il giovane ha bisogno di urlare se stesso assieme a compagni, deve poterlo fare senza diplomatiche museruole addomesticanti. Fin da neonato l’essere umano afferma se stesso urlando a squarciagola, ed è un buon segno; ma fin da neonato ha anche momenti in cui sta in silenzio, nell’incanto, ed è un buon segno. Cattivo segno è quando urla sempre o sempre è silenzioso e in disparte.
Sono ambedue polarità di una gamma dell’umano. Il silenzio è una polarità connessa al rumore, alla musica, alla forza affermativa.
Comunicare nel silenzio è necessario quanto nell’urlo, ma il secondo da più parvenza di raggiungimento e i social ne sono strumento consentendo alla voce di essere sempre alta e di travalicare in modo indelebile verso lontananze altrimenti inaccessibili. Audience e rumore sono binomio di successo per gli algoritmi.
Il silenzio comunicativo è sempre più difficile; eppure è la trama delle parole. Come l’universo è prevalentemente spazio vuoto con isole concatenate di pieno, la comunicazione è prevalentemente spazio silente con isole concatenate di parole.
Come un canto a bassa voce al bambino crea legami indissolubili, recuperare il silenzio nel contatto interpersonale crea uno spazio generativo e disintossicante di movimenti reali di incontro.
https://www.solotablet.it/blog/autori/etica-e-tecnologia
Il vuoto di Bootes
8 . DALLA PARTE DELLE INSEGNANTI
La quasi totalità di chi lavora nei Nidi è femmina, la stragrande maggioranza nella Scuola dell’infanzia. La maggior percentuale di lavoro al femminile dopo le suore.
Su di loro sta per abbattersi l’onda lunga della tempesta Covid: la gestione inedita degli effetti della pandemia nei bambini. Vi arriveranno ferratissime sulle normative igieniche sanitarie e dovranno scervellarsi tra nuovi regolamenti. Nulla o quasi nulla su come gestire corpi ed emozioni traumatizzati, che sarà lavoro quotidiano di tutto l’anno per schiene femminili.
In più Settembre non seguirà rilassanti vacanze e non partiranno con il piede giusto, esso stesso (il piede) affetto da dolori post-traumatici. Come la mattina dopo una notte insonne.
Dopo la notte insonne anche noi maschi non avremo una bella faccia a Settembre, ma andremo perlomeno a lavorare in luoghi a maggior produzione di reddito (mica tutti! Anzi sempre meno, ma la proporzione non cambia) in quota percentuale inversa a quella “rosa”. Per le donne bambini e calzini in piena continuità Scuola-Famiglia.
In effetti la Scuola non è una impresa molto redditizia, è solo un investimento umano per lo sviluppo in salute e benessere. Roba da donne. Atlante era maschio.