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L’impatto psicomotorio dell’emergenza Covid-19 e la ripartenza dei servizi 0-6

Set 01

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

Commenti disabilitati su L’impatto psicomotorio dell’emergenza Covid-19 e la ripartenza dei servizi 0-6

Alessandro Bianchi e Emilia Genta, Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze. www.psicologiatoscana.it

L’emergenza Covid-19 ha deprivato i bambini di esperienze relazionali e motorie. Sono 2 facce della stessa medaglia. È con il movimento che il bambino interagisce con l’ambiente ed apprende quelle regolazioni neuroendocrine che sosterranno nella vita le capacità relazionali a base di salute e benessere. La programmazione delle attività nei Nidi e nelle Scuole materne dovrà in quest’anno eccezionale 2020-2021 centrarsi da subito sul recupero delle gamme motorie nella loro valenza emozionale e relazionale.

https://health-elearning.it/corsi/programmazione-annuale-20-21-servizi-infanzia-0-6/

Il movimento plasma lo sviluppo del Sé
È nota la relazione tra motricità e funzioni cognitive; come l’acquisizione delle categorie spazio-temporali e causali (incluse quelle delle strutture linguistiche), la conoscenza dello schema corporeo; evidenti i rapporti con l’apprendimento.
Meno noto è il legame con la relazionalità, che le conoscenze neuroscientifiche oggi rilanciano con forza. Capacità umane essenziali, come contatto ed empatia, comprensione del punto di vista altrui, fiducia e collaborazione, tolleranza alle frustrazioni, assertività, sono tutte basate su network psico-neuro-endocrino-immunologici complessi, tarati nel corso dell’infanzia e divenuti dotazione stabile nella vita adulta. Tutti vedono il movimento come componente essenziale.
Come nella dieta mediterranea nessuno degli elementi è più importante; lo è invece l’equilibrio, la proporzione tra gli alimenti, la loro integrazione in ricette variabili.
Ciò ha ricadute importanti per famiglie e scuola dell’infanzia, perché nei primi anni di vita l’assetto psicobiologico è ancora molto plastico ed è possibile, e ancora semplice, intervenire su eventuali squilibri.

L’impatto traumatico dell’emergenza sanitaria Covid-19
L’emergenza ha impattato negativamente e in modo traumatico sulle modalità motorie interattive deprivandone alcune e amplificandone altre. Tutte inevitabilmente inquinate da ansia e timori. Il necessario perdurare delle normative sanitarie rischia di mantenere attiva l’esperienza traumatica. Concreto è il rischio di effetti negativi a lungo termine, della cui prevenzione la programmazione educativa e didattica nei servizi0-6 dovrà prendersi cura con adeguate attività di bilanciamento.

Le gamme dei movimenti
Consideriamo 4 gamme di movimenti fondamentali. Ognuna composta da 2 polarità, quindi 8 tipologie. Ognuna sottende funzionamenti psicobiologici diversi che corrispondono ad esigenze umane differenti, ma tutte indispensabili. Ognuna è frutto delle esperienze che i bambini hanno vissuto nel corso dell’infanzia.

1. MOVIMENTI VELOCI-LENTI ovvero interagire con l’ambiente e le relazioni nella velocità e nella lentezza
I Movimenti Veloci supportano la rapidità di esecuzione. Sono le corse, gli scatti, i giochi che mettono alla prova i riflessi, quelli che portano a fare movimenti pazzi, disarticolati e buffi. Utilizzano sia la visione periferica sia quella puntiforme. Supportano il sentirsi in grado di effettuare rapidamente un compito, giocoso o necessario, anche imprevisto e di poter passare velocemente ad un altro contesto. Implicano processi cognitivi rapidi, capacità di scelte e decisioni spesso pre-riflessive e l’attivazione di processi endocrini adeguati.
I Movimenti Lenti sono quelli della calma, necessari per assaporare le esperienze nel tempo necessario: quando il bambino si sistema in braccio all’adulto rilassandosi, si prepara al sonno, o compie giochi poco dinamici, come pettinare e cullare un pupazzo. Supportano modalità non concentrate di attenzione. La visione è meno focalizzata, l’attivazione neurovegetativa è di tipo prevalentemente vagale, il pensiero è meno concentrato e procede più per immagini.
Effetti negativi emergenza Covid-19. I limitati spazi domestici hanno sicuramente mortificato i movimenti veloci. In casa non si può correre, sperimentare la velocità di tutto il corpo sino in fondo, non c’è molto spazio prima del prossimo muro! l’eccesso di fruizione passiva di tecnologie digitali, amplificato durante l’isolamento, ha fatto poi il resto. Visioni di programmi, video giochi, comunicazioni virtuali, hanno incentivato in modo squilibrato l’uso veloce di parti limitate del corpo (occhi e mani in particolare). I movimenti lenti, se inquinati da un clima di ansia direttamente respirato in famiglia, si stemperano della caratteristica piacevolezza, facendoli divenire guardinghi, pervasi da allarme sottile.

2.     MOVIMENTI MORBIDI – DURI ovvero interagire con l’ambiente e le relazioni nella morbidezza e nella durezza
I Movimenti morbidi sono quelli della delicatezza, anch’essi nella calma. Nella relazione sostengono la possibilità di interazioni tenere, legate al contatto nella sua valenza nutriente e rassicurante. Sia per ricevere che per intervenire attivamente nelle relazioni di vicinanza con noi stessi, con l’ambiente e con l’altro. Una carezza è un movimento morbido. I processi di vigilanza e controllo sono allentati, il tono muscolare più lieve, i vissuti emozionali di tranquillità. Morbidi sono anche i movimenti nell’abbandono e nella fiducia.
Il Movimenti duri sono invece più contrappositivi, sostengono la convinzione del poter dire di no, arginando e contrastando altre forze, senza farsene travolgere. Supportano l’assertività, il far valere una propria posizione su altre. Qui gli stereotipi di genere ancora colpiscono: spesso nei maschi la gamma è spostata sui movimenti duri, viceversa per le femmine.
Effetti negativi emergenza Covid-19. I movimenti morbidi, molto legati alla tenerezza e al contatto, per quanto presumibilmente non deprivati nell’isolamento domestico, sono carichi di timore nella relazione con esterni alla famiglia. Le regole del distanziamento sociale rischiano di rimanere come paura del contatto, che invece è base per la costruzione di legami positivi nel Nido e nella Scuola dell’infanzia.
I movimenti duri e contrappositivi sono stati invece deprivati dalla mancanza di occasioni relazionali per attuarli oltre a quelle interne alla famiglia, soprattutto con i pari (o monopolizzati dalle bizze).
Le due polarità, come tutte, sono connesse: se sono possibili movimenti morbidi di contatto, allora anche gli “scontri” saranno possibili senza strascichi di conflittualità e timori di rotture irreparabili.

3.     MOVIMENTI LEGGERI-PESANTI ovvero interagire con l’ambiente e le relazioni nella leggerezza e nella pesantezza
I Movimenti leggeri permettono di inserirsi “sottovoce” nei contesti ambientali e relazionali, facendosene permeare e assaporarli senza doverli modificare. Il movimento leggero è spensierato; nella relazione è prerequisito al farsi portare dall’altro, abbandonandosi alla guida altrui. Possono essere sia ampi che piccoli, ma non rigidi.
I Movimenti pesanti all’altra polarità della gamma supportano la possibilità e volontà di lasciare una traccia nell’ambiente, di interagirvi modificandolo. Sono movimenti di visibilità e assertività, costitutivi del nucleo della propria forza, non tanto nella valenza contrappositiva quanto nella consistenza percepita che i venti della vita non faranno volare via come una foglia. Non è solo immagine di sé, ma sensazione concreta e reale, agita, visibile nella postura, nella voce, nel tono muscolare, nel pensiero, nell’emozione.
Effetti negativi emergenza Covid-19. I movimenti pesanti, della forza e dell’incisività sono quelli maggiormente deprivati. Devono poter essere anche rumorosi, cosa spesso disdicevole in ambito domestico, soprattutto in un clima di stress. Lo stress inquina però anche i movimenti leggeri, privandoli, come per i lenti, della rilassatezza piacevole.

4.     MOVIMENTI AMPI-PICCOLI ovvero interagire con l’ambiente e le relazioni nell’ampiezza e nella piccolezza
I Movimenti Ampi permettono una interazione con lo spazio allargato, la possibilità di occuparlo maggiormente e prendervi possesso. Sono i movimenti “dell’andare oltre”. Il bambino li utilizza nei gesti grandi, nei salti, nelle corse e in molti giochi. Includono l’uso forte della voce, le grida e gli schiamazzi. Utilizzano maggiormente la visione periferica e del contesto, la possibilità di guardare lontano e in una visione d’insieme. Supportano senza soluzione di continuità la fiducia nella propria visibilità, l’assertività, il poter prendere possesso, senza ansia, anche di uno spazio relazionale nel quale produrre un effetto, lasciandovi un segno anche a distanza.
I Movimenti piccoli sostengono la capacità di focalizzarsi in modo concentrato, sui particolari. Utilizzano la manualità sottile e i movimenti oculari rapidi e focalizzati, mentre il contorno visivo, la visione periferica rimane in secondo piano. Sono utilizzati per i disegni piccoli e minuti, nei puzzle, nei giochi con le dita, nelle costruzioni, nei percorsi a slalom. I movimenti piccoli supporteranno la lettura e la scrittura e molteplici attività che richiederanno in tutta la vita attenzione e precisione.
Effetti negativi emergenza Covid-19. I movimenti grandi, così come quelli ampi e veloci, sono stati deprivati dall’isolamento domestico. Anch’essi comprendono un uso forte della voce, spesso limitato a casa. Per loro natura hanno bisogno di spazi aperti e orizzonti motivazionale ampi.
I movimenti piccoli, molto stimolati, hanno rischiato invece una ipertrofia, anche per l’uso delle tecnologie digitali e la predilezione di attività e giochi piccoli e concentrati.

“ALLARME PSICOPEDAGOGICO NELLA RIPARTENZA EDUCATIVA E DIDATTICA”

Lug 05

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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Ho appena lanciato la petizione “ALLARME PSICOPEDAGOGICO
NELLA RIPARTENZA EDUCATIVA E DIDATTICA” e vorrei sapere se puoi darmi una mano aggiungendo la tua firma.

Il mio obiettivo è raggiungere 100 firme a ho bisogno di maggiore sostegno. Puoi saperne di più e firmare la petizione qui:

http://chng.it/hsjwQyx5

Grazie!
Alessandro Bianchi

la programmazione 2020/2021 nei servizi 0/6

Giu 25

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: corso di formazione 0/6

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L’emergenza Covid-19 ha deprivato i bambini di esperienze motorie e relazionali indispensabili per un corretto sviluppo. La pratica del distanziamento sociale rischia di mantenere un allarme per la vicinanza fisica in controtendenza con i bisogni evolutivi.

L’anno educativo-didattico 2020/2021 nei servizi 0-6 è una occasione unica e irripetibile per bilanciare gli effetti negativi dell’epidemia.

Abbiamo preparato un corso, scaricabile online, che offre un percorso di programmazione fruibile in ogni struttura e contesto territoriale. Frutto dell’esperienza degli autori e della storia dell’Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze, si basa sulle conoscenze scientifiche più recenti, garantite dalla collaborazione con la SIPNEI (Società Italiana di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia) Toscana. Costituisce un accompagnamento pratico per educatrici/ori di Nido e insegnanti di Scuola dell’infanzia in tutte le fasi che scandiscono l’evoluzione del gruppo bambini da settembre a giugno. È inoltre offerto un costante servizio di tutoraggio.

Scaricabile online sulla piattaforma He! www.health-elearning.it 

Per informazioni:

 

La ripartenza educativa 10 La sottovalutazione del rischio educativo e la sopravvalutazione di quello infettivo

Giu 24

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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La ripartenza educativa 10

La sottovalutazione del rischio educativo

e la sopravvalutazione di quello infettivo

Sono state diffuse ieri le ultime anticipazioni sulle direttive per la riapertura a Settembre dei servizi 0-6. Le norme non prevedono l’uso della mascherina (obbligatoria dai 6 anni), ma norme di distanziamento sociale (da capire come applicarle nei bambini piccoli!), lavaggi frequenti con dispenser dislocati in punti strategici, orari scaglionati di entrata e uscita, riduzione dei gruppi e fasce orarie, utilizzo preferenziale di spazi aperti e incerte regole per i pranzi. Le mascherine sono invece per gli adulti, con l’aggiunta di guanti e altri dispositivi di protezione.

Sarà molto complicato gestire i servizi da settembre!

Il rischio concreto è che l’attenzione prevalente sia di fatto monopolizzata dal rispetto delle norme, a discapito dell’attenzione educativa e didattica.

Dopo 6 mesi di deprivazione di esperienze fondamentali di socialità, i bambini avranno di fronte altri mesi di allerta su quello che è il principale elemento di sviluppo in salute e benessere: la relazione. Mentre il rischio infettivo nei bambini è basso (studi alla mano) è certo il danno della deprivazione relazionale, se non vissuta pienamente in tutte le sue dimensioni affettive e psicomotorie (studi alla mano). È cultura psicopedagogica diffusa. 

In questo contesto culturale di avvio di millennio la fiducia, il piacere della scoperta dell’altro, la tolleranza, la solidarietà, l’empatia, già sono capacità pericolosamente erose; grazie al clima socio economico e agli stili, sempre più tecnologici e indiretti, di comunicazione.

Cosa succede se depriviamo 1milione di bambini per oltre 1 anno di interazioni libere? 

Un anno per un bambino è un tempo lunghissimo. Come vissuto e come sviluppo del Sé.

È in gioco non solo la salute individuale, ma quella sociale.

Le norme sanitarie debbono essere rispettate. Questo punto è inequivocabile.

Ma all’interno del loro panorama obbiettivo primario deve essere quello di ricostruire il massimo della vicinanza, pur nel perdurante distanziamento.

È prioritario che educatori, insegnanti, psicologi, pediatri (non dico politici perché il tempo è scarso) si parlino, per costruire una programmazione educativa e didattica 2020-2021 adeguata all’eccezionalità del momento. Settembre è alle porte e i bambini devono fare urgentemente molte cose, oltre che lavarsi le mani.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19 9 . AVVICINAMENTO SOCIALE

Giu 24

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19

9 . AVVICINAMENTO SOCIALE

Il DISTANZIAMENTO SOCIALE è ancora in atto, lo è nelle prove ripartenza educativa outdoor e lo sarà presumibilmente ancora a settembre. Dovrebbe (è un auspicio ma anche un monito)  rimanere come comportamento eccezionale, misurabile solo in centimetri e limitato nel tempo, non divenire caratteristica emozionale della relazione.

Ne andrebbe del benessere e della salute a lungo termine dei bambini; con ricadute sociali oltre che individuali.

Il lungo lockdown ha determinato inevitabilmente timori nella vicinanza con l’altro, che rischiano di permanere anche dopo la sua conclusione con effetti negativi nello sviluppo del Sé.

Le regole di distanziamento con cui dobbiamo convivere per un tempo ancora indeterminato rischiano a loro volta di sostenere i timori e stabilizzarli; anche nei bambini più piccoli, che il lockdown aveva paradossalmente “protetto”, risparmiando loro, con la reclusione domestica, le ansie della vicinanza.

È prioritario che i massimi sforzi, in particolare nella fascia 0-6. Nido e Scuola dell’infanzia, siano profusi per favorire invece, nel rispetto delle regole, il MASSIMO DELLA VICINANZA, utilizzando la ricchezza tutti i canali della relazionalità nel gruppo; che non si misurano col metro.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19 8 . DALLA PARTE DELLE INSEGNANTI

Mag 22

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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8 . DALLA PARTE DELLE INSEGNANTI

La quasi totalità di chi lavora nei Nidi è femmina, la stragrande maggioranza nella Scuola dell’infanzia. La maggior percentuale di lavoro al femminile dopo le suore.

Su di loro sta per abbattersi l’onda lunga della tempesta Covid: la gestione inedita degli effetti della pandemia nei bambini. Vi arriveranno ferratissime sulle normative igieniche sanitarie e dovranno scervellarsi tra nuovi regolamenti. Nulla o quasi nulla su come gestire corpi ed emozioni traumatizzati, che sarà lavoro quotidiano di tutto l’anno per schiene femminili.

In più Settembre non seguirà rilassanti vacanze e non partiranno con il piede giusto, esso stesso (il piede) affetto da dolori post-traumatici. Come la mattina dopo una notte insonne.

Dopo la notte insonne anche noi maschi non avremo una bella faccia a Settembre, ma andremo perlomeno a lavorare in luoghi a maggior produzione di reddito (mica tutti! Anzi sempre meno, ma la proporzione non cambia) in quota percentuale inversa a quella “rosa”. Per le donne bambini e calzini in piena continuità Scuola-Famiglia.

In effetti la Scuola non è una impresa molto redditizia, è solo un investimento umano per lo sviluppo in salute e benessere. Roba da donne. Atlante era maschio.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19 7 . MUOVERSI PERCHÉ?

Mag 22

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Asili nido, Formazione, Paura, Seminari e convegni

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7 . MUOVERSI PERCHÉ?

Da questa mattina ci rimettiamo in movimento. 

Per motivi di lavoro, ludici ed anche educativi.

Non riaprono ancora le scuole, forse i Nidi a Giugno, ma aprono i giardini e la possibilità di svolgervi attività educative definite outdoor education.

Un gran parlare di come regimentare i movimenti e mantenere le distanze. Poco di come e quali movimenti riaprire, dopo le deprivazioni dell’isolamento, che nei bambini sono sempre relazionali. 

Il bambino non ha bisogno di fare ginnastica astratta, ma di collocare tutta la sua esperienza sensomotoria in un orizzonte motivazionale.

Deve imparare che quella corsa serve per raggiungere qualcuno, quell’altra corsa per fuggirvi, quell’altra ancora per arrivare prima di, o per mostrare il proprio talento, per cercare consolazione nelle braccia di…

Il senso relazionale non è solo nel pensiero consapevole, spesso marginalmente, ma nel modo di attivazione convergente di processi emozionali, neuroendocrini e motori.

Ogni tipo di corsa ne richiede uno.

Tra 0 e 6 anni il bambino apprende, nelle esperienze relazionali, schemi psicobiologici integrati che utilizzerà poi nei vari tipi di corsa della vita.

Quali sono i processi che l’isolamento ha intoppato e che dovremmo, da oggi, riaprire outdoor?

Su questo abbiamo da riflettere.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19

Mag 13

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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6. INDICAZIONI PER RIPARTIRE IN GIARDINO
a conclusione del post precedente

…. Dunque come conciliare il beneficio di uscire di casa, vedere altri bambini e giocare con loro con il rischio di approfondire ulteriormente le ferite dello stress?

È la relazione, il modo di porsi dell’educatore a fare la differenza. Come sempre in ambito educativo. Ecco alcune indicazioni, anche per riflettere sulla nostre capacità adulta di guida:

  • mitigare la propria ansia evitando comportamenti allarmanti. Farsi percepire come un sostegno alla ripresa della vita fuori, e non un controllore (la cui stessa esistenza genera ansia)
  • dare molto spazio ad attività motorie, anche stancanti, a compensazione delle deprivazioni da lockdown
  • stimolare un reale clima giocoso e gioioso
  • presentare sotto forma di gioco le norme igieniche
  • mettere in conto trasgressioni (i bambini si toccheranno) e intervenirvi con delicatezza estrema.

E soprattutto:

  • non porsi il compito di NON FARE AVVICINARE, ma quello di FARE AVVICINARE AL MASSIMO i bambini. Facilitandone al massimo l’interazione e sostenendo i più timorosi.

È ovvio che educatori e insegnanti abbiamo bisogno di un sostegno loro stessi per non divenire agnelli sacrificali della ripartenza. Siamo solo all’anteprima.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19

Mag 11

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19

5. Si riparte?

Rimando la riflessione sul movimento dello scorso post, perché una prima ripartenza educativa è prevista già in questi giorni.

Si fa un gran parlare di norme igienico sanitarie, distanziamento, mascherine (esentate ai bambini sotto i 6 anni), piccoli gruppi e educazione dei bambini a tali condotte.

Ma oltre a lavarsi le mani e imparare a rispettare le distanze, i bambini nei giardini o nei micronidi interagiranno tra loro. Finalmente! Solo che il lockdown oltre che deprivare (di giochi all’aria aperta, incontri con coetanei e altri adulti, movimenti ampi e chiassosi) ha paradossalmente “protetto” i bambini dall’esperienza frustrante e allarmante dell’ansia da contatto e vicinanza. Non ve ne era occasione.

La ripartenza prevista rischia invece, se non consapevolmente gestita, di far loro vivere quanto sinora risparmiato. Non è difficile immaginare l’allerta costante degli adulti educatori, gli interventi frequenti di distanziamento comunicanti ansia.

Come bilanciare il beneficio di uscire di casa, vedere altri bambini e giocare con loro (e l’esigenza dei genitori di avere un po’ di tempo da dedicare ad altro) con il rischio di approfondire ulteriormente le ferite dello stress?

Nel prossimo post n.7 avanzerò dei suggerimenti.

LA RIPARTENZA EDUCATIVA DOPO IL COVID19 4. RIAPRIRE I MOVIMENTI

Mag 06

by Istituto di Psicologia Funzionale Firenze

In: Psicoterapia funzionale

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4. RIAPRIRE I MOVIMENTI

La riduzione dei movimenti durante il lockdown è stata per l’età evolutiva deprivazione funesta  e pericolosa, a cui porre rimedio nelle ripartenze della Fase 2.

L’essere umano è un organismo motorio sin dalla vita in utero. Dal movimento ha acquisito coscienza e conoscenza dei mondi, interni ed esterni, e delle loro. interazioni. Per noi adulti è possibile decontestualizzarlo e fare giusto un po’ di ginnastica, ma è solo apparenza. Possiamo farlo solo sulla base di “memorie corporee” apprese nei primi anni di vita in cui sono depositati, psicobiologicamente, sensi emotivi e relazionali delle azioni motorie. Sopra di esse, ma sempre in connessione profonda,  lo sviluppo delle funzioni cerebrali superiori ha permesso di “astrarre” movimenti decontestualizzati.

Nei bambini questo è impossibile. Le memorie corporee sono in formazione.

Un sorriso a “distanza sociale” a un bambino di 3 anni, una parola o gesto di affetto giungono a destinazione solo se richiamano l’esperienza vissuta del contatto,  il calore dell’abbraccio registrati in schemi psiconeurologici complessi.

Si discute di strategie per limitare i movimenti recintandoli in sicurezza; ma quali strategie per riaprili?  quali movimenti? perché? con quale propedeuticità?

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