Si è tenuto lo scorso Sabato 5 Ottobre il primo evento fra quelli in calendario nella seconda edizione del Festival: il convegno INCERTEZZA DI VIVERE, organizzato dall’Istituto di Psicologia Funzionale e dalla SIPNEI, Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia. Nonostante la pioggia battente ha visto una grande partecipazione di pubblico.
Già nelle settimane precedenti avevamo rilevato un grande interesse per il tema del convegno, con iscrizioni e domande molto oltre la dimensione cittadina, da tutta la Toscana e da altre regioni, dal Friuli alla Sicilia, e da parte di persone di estrazione molto varia (certamente addetti ai lavori, psicologi. medici, educatori professionali e dipendenti dei servizi sociosanitari, ma anche molta gente comune, impiegati, pensionati, altre professioni).
Ciò ci ha confortato su questa iniziativa che conteneva più di una scommessa:
- Sperimentare una sinergia allargata che, oltre alla consueta rete dei gruppi che partecipano all’organizzazione del Festival della Salute Mentale, ha coinvolto una importante società scientifica nazionale e con forti legami internazionali: la SIPNEI, Società Italiana di Psico-neuro-endocrino-immunologia.
- Affrontare un tema, certamente di estrema attualità ma difficile: il rapporto con l’emozione della Paura in tempo di Crisi. Tema che direttamente coinvolge la Salute Mentale ma, oltre ad essa, ci tocca tutti quotidianamente.
- Non fare un convegno scientifico per addetti ai lavori, ma radicare nel momento storico e sociale, ovvero nella vita, le conoscenze maturate in ambiti diversi. La fruibilità delle conoscenze scientifiche, dalle quali giungerebbero indicazioni innovative e potenzialmente in grado di contrastare una incultura dilagante, è un obiettivo fondamentale in un momento storico e sociale di incertezza e caos, dove non si riescono a trovare riferimenti chiari.
- Stimolare un approccio multidisciplinare, facendo dialogare professioni diverse: dalle neuroscienze alla psicologia, dalle scienze umane e sociali alla psichiatria, fino alla pediatria e alla linguistica.
- Cercare nel dialogo e nella sinergia tra le discipline un valore aggiunto, capace di aumentare la capacità di incidere sulla cultura e sul sociale in questo tempo di crisi.
Sabato mattina abbiamo trovato la sala di Santa Apollonia gremita da oltre 200 persone, con tutti i posti a sedere esauriti, nonostante la minaccia di Penelope, prima perturbazione autunnale, non promettesse niente di buono.
La mattina ha visto interagire le neuroscienze (Andrea Sgoifo e Francesco Bottaccioli) con le scienze sociali (Carlo Catarsi) e umane (Roberta Lanfredini), con la linguistica (Alison Duguid) e la pediatria (Paolo Sarti). Gli interventi sono stati tutti di elevata qualità e i relatori sono riusciti nello sforzo loro richiesto di raggiungere il pubblico allargato, senza eccessivi tecnicismi ma mantenendo comunque una impostazione scientifica e un radicamento con la dimensione sociale.
Il pomeriggio, mentre Penelope fuori si scatenava, è stato più centrato sulle professioni che si trovano a intervenire sulle patologie legate al cattivo rapporto con la paura, ma con lo sforzo di evidenziare strade per una prevenzione primaria: la Psicologia e la psicoterapia (con Roberto Leonetti, Emilia Genta, Barbara Andriello, David Lazzari), la neuropsichiatria infantile (con Paola Allori). Anche qua il dialogo, proseguito con interventi e domande dal pubblico, è riuscito a tenere unite la qualità della riflessione teorica con proposte di interventi, sempre all’interno dell’orizzonte esperienziale della vita di ognuno.
Possiamo dire che l’esperimento è stato più che positivo, sicuramente da sviluppare per rendere realmente e sempre più fruibili conoscenze scientifiche che rischiano di essere eclissate dal malcostume, che fa audience, e dai pensieri deboli dilaganti.
Sicuramente un ottimo viatico per il proseguimento del Festival della Salute Mentale.
Alessandro Bianchi
Istituto di Psicologia Funzionale di Firenze
Impresa Sociale Onlus
www.psicologiatoscana.it
Recent Comments